Il silenzio della politica
Si avvicinano le elezioni amministrative a Roma e cominciano a spuntare fuori, come funghi nella notte, i bandoni elettorali. Una volta le facce si sovrapponevano una sopra l’altra fino a formare uno strato di centimetri e centimetri di carta e colla che con il passare dei giorni si ripiegava su sé stessa per crollare miseramente a terra sotto il proprio peso o staccata da qualche ragazzino annoiato.
Per adesso quelle bacheche sono vuote (ma forse lo saranno anche dopo), e risplendono solo della propria ruggine, a differenza di quelle dei social, dove tutto succede e si anima, con toni duri, offensivi e denigratori. Il silenzio dei bandoni in strada contrapposto a quello rumoroso dei social. Ormai, più della propria faccia e delle proprie idee, è più importante dare in pasto a follower più o meno reali clip e foto dell’avversario.
E così, passare il tempo, tra una scrollata e l’altra, a discutere del nulla, in silenzio.
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