“Entro in Milano come sacerdote”: il discorso di Papa Francesco alle Case Bianche
Papa Francesco entra a Milano dalla periferia del quartiere Forlanini, conosciuto come Case Bianche, ed entra come sacerdote. Ringraziando per i doni ricevuti (una stola e l’immagine della Madonnina del quartiere), il Santo Padre ha voluto sottolineare come il sacerdote sia scelto dal popolo ed è al servizio del popolo; è dono di Cristo ma è tessuto dal popolo di Dio. E poi, nell’immagine della Madonnina restaurata, il Papa ha ricordato come anche la Chiesa debba essere restaurata, perché fatta da noi che siamo peccatori. E dunque l’invito a lasciarci restaurare dalla misericordia di Dio, attraverso il sacramento della Riconciliazione, con un appello ai confessori: siate misericordiosi.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Vi ringrazio per la vostra accoglienza, tanto calorosa, grazie tante. Siete voi che mi accogliete all’ingresso in Milano, e questo è un grande dono per me: entrare nella città incontrando dei volti, delle famiglie, una comunità.
E vi ringrazio per i due doni particolari che mi avete offerto.
Il primo è questa stola, un segno tipicamente sacerdotale, che mi tocca in modo speciale perché mi ricorda che io vengo qui in mezzo a voi come sacerdote, entro in Milano come sacerdote. Questa stola non l’avete comprata già fatta, ma è stata creata qui, è stata tessuta da alcuni di voi, in maniera artigianale. Questo la rende molto più preziosa; e ricorda che il sacerdote cristiano è scelto dal popolo e al servizio del popolo; il mio sacerdozio, come quello del vostro parroco e degli altri preti che lavorano qui, è dono di Cristo, ma è “tessuto” da voi, dalla nostra gente, con la sua fede, le sue fatiche, le sue preghiere, le sue lacrime. Questo vedo nel segno della stola. Il sacerdozio è dono di Cristo, ma tessuto da voi, questo vedo in questo segno.
E poi mi avete regalato questa immagine della vostra Madonnina: com’era prima e com’è adesso dopo il restauro. Io so che a Milano mi accoglie la Madonnina, in cima al Duomo; ma grazie al vostro dono la Madonna mi accoglie già da qui, all’ingresso. E questo è importante perché mi ricorda la premura di Maria, che corre a incontrare Elisabetta. È la premura, la sollecitudine della Chiesa, che non rimane nel centro ad aspettare, ma va incontro a tutti, nelle periferie, va incontro anche ai non cristiani, anche ai non credenti…; e porta a tutti Gesù, che è l’amore di Dio fatto carne, che dà senso alla nostra vita e la salva dal male. La Madonna va incontro non per fare proselitismo, ma per accompagnarci nel cammino della vita e anche il fatto che sia stata la madonnina ad aspettarmi alla porta di Milano mi ha fatto ricordare quando da ragazzi tornavamo al collegio, c’era la Mamma ad aspettarci; la Madonna è Madre e sempre va prima, va avanti per riceverci, per aspettarci. Grazie di questo. Ed è significativo il fatto del restauro: questa vostra Madonnina è stata restaurata, come la Chiesa ha sempre bisogno di essere “restaurata”, perché è fatta da noi, che siamo peccatori. Tutti, tutti siamo peccatori. Lasciamoci restaurare da Dio, dalla sua misericordia. Lasciamoci ripulire nel cuore, specialmente in questo tempo di Quaresima. La Madonna è senza peccato, lei non ha bisogno di restauri, ma la sua statua sì, e così come Madre ci insegna a lasciarci ripulire dalla misericordia di Dio, per testimoniare la santità di Gesù. Parlando fraternamente, una buona confessione ci farà tanto bene a tutti, eh? O no? Ma chiedo ai confessori di essere misericordiosi.
Grazie di cuore per questi due doni! E soprattutto grazie per essere stati qui, per la vostra accoglienza e la vostra preghiera, che mi accompagna nell’ingresso a Milano. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga. E per favore non dimenticatevi di pregare per me.
E adesso preghiamo la madonna: Ave Maria …
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