Inghilterra-Italia: primo tempo da leoni …

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Oh, fino al pareggio già si stavano sprecando i titoli in prima pagina del giorno dopo: i leoni di Wembley siamo noi, l’Italia s’è desta e cose simili. È bastato un intervento di Scalvini in scivolata per far cadere questa Italia dal fiato corto e fragile, soprattutto mentalmente. Poi è stata tutta in discesa, nello sprofondo del divano (cominciate anche voi le partite seduti in pizzo, pronti a scattare ad ogni azione?).

Che dire di questa rosa? Sulla sua qualità c’entrerà pure il fatto che nelle squadre più importanti della Serie A i giocatori italiani si contano sulla punta delle dita (di una mano)?

Un portiere grosso da linea di porta e una difesa imbarazzante. Udogie si sente stella, sprecato per questa squadra … oddio, pensando a Scalvini e Acerbi … però caro Udogie, un po’ più di concretezza. Aspettiamo le magie di Berardi contro grandi squadre e in partite importanti, aspettiamo Barella, aspettiamo un po’ tutti come il 701 sulla Portuense.

Ah, a Dimarco preferisco Difred (chiedendo scusa a Margaret Atwood per l’accostamento): un po’ più June Osborne e meno paura tra i nostri ragazzi che sembrano sballare alla prima avversità.

E … attenzione: non confondete Keane con Kane. Mio nonno diceva: o ferraria o farmacia… no, qui è solo ferraria.

Mauro Monti
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