Omelia di Papa Francesco del 16 maggio 2017 – La differenza tra la pace di Dio e quella del mondo
Qual è il senso della pace che ci dona il Signore? Quanto è differente da quella che ci propina il mondo? Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata oggi, 16 maggio 2017 a Casa Santa Marta, prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo (Gv 14,27-31a) ha parlato proprio della differenza tra la pace donata da Gesù e quella che ci insegna il mondo. Quest’ultima – ha detto il Papa – è una pace che guarda ai nostri bisogni personali, una sorta di tranquillità che a lungo andare ci anestetizza e non ci fa vedere un’altra realtà della vita: la Croce. La pace di Dio non nega le sofferenze, le tribolazioni, ma è un dono che ci permette di andare avanti nonostante tutto, consolati nelle difficoltà. E citando Sant’Agostino conclude: ‘La vita del cristiano è un cammino fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio’.
Questa è la trascrizione:
“Il mondo ci insegna la strada della pace con l’anestesia: ci anestetizza per non vedere un’altra realtà della vita: la Croce. Per questo Paolo dice che si deve entrare nel Regno del cielo nel cammino con tante tribolazioni. Ma si può avere pace nella tribolazione? Da parte nostra, no: noi non siamo capaci di fare una pace che sia tranquillità, una pace psicologica, una pace fatta da noi perché le tribolazioni ci sono: chi un dolore, chi una malattia, chi una morte … ci sono. La pace che dà Gesù è un regalo: è un dono dello Spirito Santo. E questa pace va in mezzo alle tribolazioni e va avanti. Non è una sorta di stoicismo, quello che fa il fachiro: no. E’ un’altra cosa”.
“La pace di Dio è una pace reale, che va nella realtà della vita, che non nega la vita: la vita è così. C’è la sofferenza, ci sono gli ammalati, ci sono tante cose brutte, ci sono le guerre … ma quella pace da dentro, che è un regalo, non si perde, ma si va avanti portando la Croce e la sofferenza. Una pace senza Croce non è la pace di Gesù: è una pace che si può comprare. Possiamo fabbricarla noi. Ma non è duratura: finisce”.
“‘Dobbiamo entrare nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni’. La grazia della pace, di non perdere quella pace interiore. Un Santo diceva, parlando di questo: ‘La vita del cristiano è un cammino fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio’. Il Signore ci faccia capire bene come è questa pace che Lui ci regala con lo Spirito Santo”.
Gv 14,27-31a
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può a, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
- Fingernails. Il vero amore? Sulle dita di una mano - 27 Febbraio 2024
- Dybala meglio di Goethe, il suo Inno d’amore a Roma - 26 Febbraio 2024
- Seme di libertà - 22 Gennaio 2024