Omelia di Papa Francesco del 25 aprile 2017 – Come annunciare il Vangelo
Uscire per annunciare: il mandato consegnato da Gesù agli Apostoli è al centro dell’omelia di Papa Francesco di oggi, 25 aprile 2017, a Santa Marta. Prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo (Mc 16,15-20), il Santo Padre ha sottolineato le due caratteristiche che deve possedere il cristiano che annuncia la Buona Novella: deve essere in uscita, in cammino, e umile.
Questa è la trascrizione:
“Uscire per annunziare. E, anche, in questa uscita va la vita, si gioca la vita del predicatore. Lui non è al sicuro, non ci sono assicurazioni sulla vita per i predicatori. E se un predicatore cerca un’assicurazione sulla vita, non è un vero predicatore del Vangelo: non esce, rimane, sicuro. Primo: andate, uscite. Il Vangelo, l’annuncio di Gesù Cristo, si fa in uscita, sempre; in cammino, sempre. Sia in cammino fisico sia in cammino spirituale sia in cammino della sofferenza: pensiamo all’annuncio del Vangelo che fanno tanti malati – tanti malati! – che offrono i dolori per la Chiesa, per i cristiani. Ma sempre, escono da se stessi”.
“E perché è necessaria questa umiltà? Proprio perché noi portiamo avanti un annuncio di umiliazione, di gloria, ma tramite l’umiliazione. E l’annuncio del Vangelo subisce la tentazione: la tentazione del potere, la tentazione della superbia, la tentazione delle mondanità, di tante mondanità che ci sono e ci portano a predicare o a recitare; perché non è predica un Vangelo annacquato, senza forza, un Vangelo senza Cristo crocifisso e risorto. E per questo Pietro dice: ‘Vigilatevi, vigilate, vigilate … Il vostro nemico, il diavolo, come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli, saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo’. L’annuncio del Vangelo, se è vero, subisce la tentazione”.
“Sarà il Signore a confortarci, a darci la forza per andare avanti, perché Lui agisce con noi se noi siamo fedeli all’annuncio del Vangelo, sei noi usciamo da noi stessi per predicare Cristo crocifisso, scandalo e pazzia, e se noi facciamo questo con uno stile di umiltà, di vera umiltà. Che il Signore ci dia questa grazia, come battezzati, tutti, di prendere la strada dell’evangelizzazione con umiltà, con fiducia in Lui stesso, annunciando il vero Vangelo: ‘Il Verbo è venuto in carne’. Il Verbo di Dio è venuto in carne. E questa è una pazzia, è uno scandalo; ma farlo nella consapevolezza che il Signore è accanto a noi, agisce con noi e conferma il nostro lavoro”.
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