Omelia di Papa Francesco del 20 marzo 2017 – San Giuseppe, custode delle nostre debolezze e del sogno di Dio
La figura di San Giuseppe è stata al centro dell’omelia di Papa Francesco nella Messa di oggi, 20 marzo 2017 a Casa Santa Marta. È un uomo silenzioso e obbediente – ha detto il Papa – che prende la promessa di Dio e la porta avanti perché quello che Dio vuole sia compiuto. È il custode delle nostre debolezze – ha aggiunto Francesco – al quale rivolgerci per avere la capacità di sognare; sognare le cose grandi che ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi.
Questa è la trascrizione:
“E quest’uomo, questo sognatore è capace di accettare questo compito, questo compito gravoso e che ha tanto da dirci a noi in questo tempo di forte senso di orfanezza. E così questo uomo prende la promessa di Dio e la porta avanti in silenzio con fortezza, la porta avanti perché quello che Dio vuole sia compiuto”.
“E’ l’uomo che non parla ma obbedisce, l’uomo della tenerezza, l’uomo capace di portare avanti le promesse perché divengano salde, sicure; l’uomo che garantisce la stabilità del Regno di Dio, la paternità di Dio, la nostra filiazione come figlio di Dio. Giuseppe mi piace pensarlo come il custode delle debolezze, delle nostre debolezze pure: è capace di far nascere tante cose belle dalle nostre debolezze, dai nostri peccati pure”.
“Io oggi vorrei chiedere, ci dia a tutti noi la capacità di sognare perché quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi. Che ai giovani dia – perché lui era giovane – la capacità di sognare, di rischiare e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogni. E ci dia a tutti noi la fedeltà che generalmente cresce in un atteggiamento giusto, lui era giusto, cresce nel silenzio – poche parole – e cresce nella tenerezza che è capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altri”.
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